Lunedì 1 Aprile, una lezione di Storia e Filosofia che prende vita sul palcoscenico del Centro Asteria a Milano: è il Simposio di Platone, un’opera unica che corre nei secoli, un elogio di Eros pronunciato attraverso sette discorsi da sette diversi personaggi.
«Nel Simposio il tema è Eros, l’Amore. Ognuno dei convitati, il poeta, il politico, lo scienziato, il commediografo, il tragediografo, recita e canta una lode ad Eros, come in un girotondo: “Uno scatenato, bellissimo gioco delle maschere che passano” (G. Reale). Entra in scena Socrate, con la maschera di una donna esperta in cose d’amore: Diotima. Lei, una donna, svela e rivela la scala d’amore, luminosa e solare, che eleva verso la luce del pensiero più alto. Ma l’ordine apollineo ha bisogno di Dioniso. Con Alcibiade entra in scena la vita, così com’è, a mostrare l’amore umano: corpo e anima, ragione e follia, mortale e immortale, commedia e tragedia. È forse questo che gli amanti sentono, soffrono e vivono, ma non sanno dire. A dircelo è Socrate, il filosofo, le cui parole fanno innamorare. Forse solo lui, poeta della vita, troverà la risposta, tragica e comica, proprio come sono la vita e l’amore. La narrazione, le parti musicate e cantate, il ricordare, tutto contribuisce a creare un senso di smarrimento e di sottile vertigine in cui le cose più profonde vengono dette con leggerezza.»
(Nuvola de Capua)